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L’intervista di Volta Pagina all’autore Paolo Nori

Paolo Nori, grande studioso e amante di letteratura russa, scrittore, traduttore e blogger, porta in scena a Licanìas il suo monologo Sanguina Ancora, titolo dell’omonimo libro in finale al Premio Campiello 2021. Si cerca la risposta alla domanda: Che senso ha, oggi, leggere Dostoevskij? E nel cercarla, questa risposta, Nori parte dal fatto che Dostoevskij ci ha detto, nelle cose che ha scritto, come siam fatti prima ancora che venissimo al mondo. C’è stato un principio, un’epifania: Paolo Nori legge Delitto e Castigo a quindici anni e rimane incantato da come Dostoevskij parli a lui, parli di lui.

A Volta Pagina ha parlato di letteratura, scrittura e di quella ferita che sanguina ancora

Ha intitolato il libro Sanguina Ancora. Dostoevskij è una ferita aperta. Secondo lei è bene che tutti l’abbiano, questa ferita? Ovvero qualcosa che fa sanguinare, che fa vivere la vita e vedere il mondo in un certo modo? O è bene che prima o poi, questa ferita, si cicatrizzi?
Io, cosa è bene per gli altri, non lo so. Non ne ho idea. Ma, per me, io sono contento. A me piacciono le cose che mi fanno star male, non so perché. Non so se questa cosa valga per tutti. Però io, quando ho letto il mio primo romanzo russo, che era Delitto e castigo di Dostoevskij, avevo quindici anni, e in quel romanzo il protagonista si chiede: Ma io quanto valgo? Sono come un insetto o come Napoleone? Mi son fermato nella lettura, e mi son chiesto: E io? Io quanto valgo? Ho avuto l’impressione che quel libro lì, che era stato scritto 212 anni prima a 3000 chilometri di distanza, avesse aperto dentro di me una ferita, che non avrebbe smesso tanto presto di sanguinare. Sono passati 44 anni, e io sono contento che quella ferita sanguina ancora. Sono contento di non avere l’esatta percezione del mio valore. Se sapessi che valgo 32 mi fermerei lì, invece ho l’impressione di essere per strada verso qualcosa. Anche adesso, anche da vecchio.

Ha un modo di scrivere che definirei così particolare da essere magnetico, da far amare la letteratura russa anche a chi, di letteratura russa, non ha mai letto niente. È come entrare nei suoi pensieri e in ogni singola vita della quale parla. È un’impostazione studiata, esercitata, o un movimento stilistico al quale non fa caso, totalmente naturale?
È una cosa che è venuta col tempo. All’inizio non scrivevo così, nei primi due anni di stesura del libro sono andato verso una scrittura con una vocazione sonora. Sembra che scriva come parlo, però non è una cosa immediata, ci è voluto del tempo. E grazie per le cose che hai detto. Io, in questi ultimi anni soprattutto, racconto (anche in questo libro) delle mie passioni, e il tentativo è un po’ quello lì: parlare di una cosa che mi piace moltissimo. Che è un pezzo di me.

La letteratura è uno strumento per capirmi e per capire il mondo.

Paolo Nori

Il romanzo poi è un saggio che racconta una storia, che in fondo potrebbe essere il suo incontro con la vita di Dostoevskij. È quasi un nuovo genere in cui è centrale, quasi più di tutto, la potenza della letteratura. La letteratura che stravolge e parla chiaro. Che ha una potenza salvifica e destrutturante. Ecco, per lei, in che misura la letteratura deve assumere l’una o l’altra connotazione?
Non è che debba farlo, lo fa. Io, fin da quando ero piccolo, la cosa che mi piace di più, a me, è leggere dei romanzi. Quando ho cominciato a pubblicare, nel ‘99, mio babbo faceva il capo cantiere, lavorava nell’edilizia, e lui di libri non ne leggeva, e quando sono usciti i miei primi due libri, uno dopo l‘altro, sono andati abbastanza bene, mio babbo si è sentito in dovere di scusarsi con me perchè non li leggeva. E io gli ho detto: Babbo io non son mai venuto a vedere le case che costruisci. Non credo che il mio mestiere sia più importante del mestiere di mio babbo, no. Anche io in un certo senso costruisco le case. Case diverse, dove la gente va a stare. Però per me è così. L’edilizia è importante, necessaria, potente. Ma anche la letteratura. Per me, e per quelli come me che leggono i libri.
Per me la cosa difficile, quando avevo la vostra età, è stata capire quello che mi piaceva. E difficilissimo è stato avere il coraggio di immaginare che questa mia passione diventasse un mestiere. Son dovuto arrivare a un grado di disperazione talmente alto che mi son detto: Voglio provare a fare questa cosa qui. E se la letteratura fosse stata la musica jazz o la pittura, l’edilizia, l’architettura, non so, non credo che sarei migliore o peggiore di quello che sono ora. La possibilità di lavorare con le cose che più ci piacciono, ecco questa è una cosa della quale sono contento. Ho voluto provare a verificare questa possibilità, e mi sembra che ci sia. Si può.

La ferita lasciata da Dostoevskij sanguina ancora. Ma altri autori le hanno fatto questo stesso effetto?
Tantissimi. L’incontro con Dostoevskij è stato un caso. Ma con Tolstoj mi è successa la stessa cosa, con Puskin, Anna Achmatova, Gogol’. O quantomeno una cosa simile. Ci son delle cose centrali della mia vita, dei sentimenti miei che io leggo attraverso di loro. La letteratura è uno strumento per capirmi e per capire il mondo. Esattamente come è successo con Delitto e castigo, per la prima volta 44 anni fa.


A cura di
Chiara Miscali

Volta Pagina x Licanias 2022

“Il Genio? Uno Scemo che ce la fa!”

Divulgatore scientifico, youtuber e comico, Barbascura X sbarca sul palco di Licanias, a Neoneli, e conquista la curiosità degli spettatori parlando di coloro che la società etichetta come geni. In modo semplice, comico ma decisamente efficace riesce a far crollare la fasulla idea che tutti noi abbiamo delle più grandi menti della nostra storia. Non ha paura di fare esempi rischiosi, anzi, si gioca il tutto per tutto e smaschera quelle che sono le false credenze che si sono costruite dietro i nomi di Darwin, Newton ed Einstein. Ci mostra questi colossi della scienza per quello che erano, degli individui particolari e scontrosi, dagli hobby inusuali, ma che sono riusciti a lasciare il segno nella storia grazie alla loro curiosità e ad una buona dose di fortuna. Trattando dei temi più disparati riesce a tenere l’attenzione sulle sue parole, portando esempi concreti anche della sua esperienza personale, facendo scappare pure qualche sonora risata dal pubblico. Noi di Volta Pagina abbiamo avuto il piacere di assistere al suo spettacolo e fargli qualche domanda riguardo il suo lavoro come divulgatore, la situazione politica e ambientale attuale.

Il focus dello spettacolo è una domanda cruciale: Geni si nasce o si diventa? Tu cosa ne pensi?
Chi chiamiamo genio? Qualcuno che ci ispira, qualcuno che ci ha dato qualcosa. Secondo me, il genio è un tizio che raggiunge un incredibile traguardo senza impegnarsi quanto faresti tu. Però questo non è il genio, è il talento, e il talento non esiste né nella scienza nè nell’arte. Utilizziamo la parola Genio con estrema leggerezza. La parola genialità ci viene appioppata, succede per sbaglio, per casualità. Ogni storia è diversa, ci si diventa per fortuna e ossessione, alla base. Il genio è una persona ossessionata, ma anche un po’ scema che però ce l’ha fatta…

In vista delle elezioni del 25 settembre, cosa ti preoccupa del binomio Cambiamento climatico e politica?
Sono preoccupato del fatto che in Italia non sia entrato il tema nelle agende politiche come si deve. Non capisco come sia possibile perché il bacino di utenti e di elettorato interessato al tema è incredibile. I giovani che sono preoccupati per il proprio futuro sarebbero ben contenti e orgogliosi di votare per un partito a prescindere dallo schieramento, nè di destra nè di sinistra, non importa. Voterebbero quasi a qualsiasi partito se nelle priorità di esso ci sia il clima. Non capisco come funzioni la stranezza italiana, come sia possibile che viviamo in questa anomalia. Al momento non ci sono proposte, e se ci sono non si capisce la loro finalità

Ti senti mai scoraggiato vedendo quanta strada c’è ancora da fare per la divulgazione scientifica?
C’è da dire che la comunicazione ha fatto un passo enorme, il tema è quasi ovunque al centro del dibattito pubblico. Ma tra il prendere a cuore il problema e risolverlo c’è un abisso. Le persone possono continuare a autoimporsi per esempio limitazioni di carbonio, ma non sono queste scelte personali a risolvere il problema, ed è per questo che è importante che intervenga la politica dall’alto. Il modo migliore per risolvere questa crisi climatica è quella di applicare delle scelte in modo sistematico tali da costringere le persone a inquinare meno senza che se ne accorgano, senza impattare nel portafoglio delle persone che è alla base di tutto.

Il genio è una persona ossessionata,
ma anche un po’ scema che però ce l’ha fatta.

Parlando della tua vita, in che modo sei riuscito a coniugare la doppia vita da divulgatore e ricercatore?
Ho smesso di fare il ricercatore da definizione nel 2019, da inizio pandemia. Quando ho finito le ricerche sono tornato in Italia e non sono più tornato in laboratorio. Continuo a collaborare con accademie e istituzioni. Ma non voglio più entrare in laboratorio, l’ho presa come decisione personale. Mi piace fare ricerca, ma se avessi continuato sarei diventato un Project Manager, ovvero coloro che scrivono le ricerche ma che non vanno effettivamente a testare. Il chimico è un lavoro quasi da operaio, ti sporchi tanto. Facendo il Project Manager arrivi a un punto in cui programmi tutto ma non sei più tu il protagonista dell’effettivo test.

Adesso è partito un altro mondo, mi sto divertendo molto di più, sono molto più sereno, perchè il fascino per la ricerca pura da laboratorio mi è un po’ passata, l’ho fatto per tanto tempo, e mi ha stancato.. Non mi sono accorto di un cambio, perchè ho continuato e continuo a studiare come un ossesso, sto sempre a lavorare. Gli ultimi tre anni di ricerca non ero veramente felice, e se avessi continuato l’avrei fatto imponendomelo.

Italia e la ricerca: come si sta sviluppando rispetto agli altri competitor europei?
La ricerca italiana ha fatto enormi passi avanti, fa paura, è fantastica! La ricerca è di altissimo livello, nonostante i pochi mezzi. Diciamo che non ci possiamo lamentare..

Il tema del festival è la periferia. La scienza può essere un modo per superare le barriere tra periferia e città?
Più che la scienza, lo studio in generale. Il fatto di poter studiare, interfacciarsi con altre realtà, di potersi documentare è la cosa che apre più gli orizzonti. Quello che dico ,scherzando, è che quando sai una cosa, nessuno può dirti niente in contrario. Il bagaglio di conoscenze che acquisisci diventa la tua identità e diventa un bene materiale che non ti potranno mai togliere. Lo studio è  alla base di tutto per unire le città, per scappare dai posti che non ti piacciono e per raggiungere quelli che ti piacciono di più.


A cura di
Chiara Merlin e Antonio Cocco

Volta Pagina x Licanias 2022

Comunicato stampa del 21 giugno 2025

Giù il sipario, domani a Neoneli (OR), sulla nona edizione del festivalLicanìas:
si chiude con Paolo Flores d’ArcaisDario Voltolini,
Beniamino ZunchedduRoberto Camurri e dj Palitrottu.


Un’ultima intensa giornata di incontri, libri e musica, domani (domenica 22 giugno) a Neoneli (OR), per chiudere la nona edizione di Licanìas, il festival di parole, arti e paesaggi promosso dal Comune con la direzione artistica dello scrittore Giuseppe Culicchia.

Si comincia alle 11, a CasaCultura, con Liberaci dal padre, titolo di una conversazione tra Dario Voltolini e GiuseppeCulicchia che prende spunto da “Invernale, il romanzo dello scrittore torinese secondo classificato al Premio Strega 2024. Il libro, edito l’anno scorso da La Nave di Teseo, affronta il rapporto tra un padre e un figlio attraversato dalla malattia, trasformando l’esperienza del lutto in un’indagine poetica sulla memoria e l’intimità familiare.


Nel pomeriggio, alle 16 a CasaCultura, si tiene anche l’ultimo appuntamento della sezione Bimbi e Ragazzi: a cura delle operatrici di Casa Cultura Neoneli è in programma una nuova lettura animata dal libro di Roberto PiuminiTopo Tipo & Topo Tapo (Orecchio acerbo editore, 2023), illustrato da Irene Volpiano.

Alle 17 ci si sposta a Casa Cherchi per affrontare uno dei temi più complessi e controversi del nostro tempo: il diritto al fine vita. Lo fa il filosofo Paolo Flores d’Arcais, autore di “Questione di vita e di morte (Einaudi, 2019), in dialogo con FrancescaRe e AldoLuchi, avvocati dell’Associazione Luca Coscioni, impegnata nella promozione sociale su temi come la libertà di ricerca scientifica, diritti delle persone con disabilità, fine vita. Una riflessione civile e profonda su libertà, dignità e autodeterminazione.

Spazio poi al racconto di uno dei più clamorosi errori giudiziari italiani, quello che ha avuto per protagonista Beniamino Zuncheddu, il pastore sardo condannato all’ergastolo nel 1991 per una strage che ha sempre negato di aver commesso. Dopo trentadue anni di carcere, la Corte d’Appello di Roma ha riconosciuto l’inattendibilità della testimonianza su cui si basava la condanna, e il successivo processo di revisione ha confermato l’innocenza di Zuncheddu, portando alla sua assoluzione definitiva. La vicenda è raccontata nel libro “Io sono innocente“, pubblicato l’anno scorso da De Agostini: la “Storia di un uomo incarcerato ingiustamente per 33 anni e dell’avvocato che ha lottato per la sua libertà”, come recita il sottotitolo; una storia firmata dallo stesso Beniamino Zuncheddu insieme a Mauro Trogu, l’avvocato che ne ha ottenuto la revisione del processo, e che i due racconteranno al pubblico di Licanìas alle 18 a Casa Cherchi.

Un’ora dopo chiude la serie di incontri letterari Roberto Camurri con il suo quarto romanzo, “Splendeva l’innocenza“, uscito quest’anno per i tipi di NN Editore: un viaggio nel tempo e nella memoria, tra l’estate del 2001 e il presente disilluso del protagonista, Luca, che rivive sogni e ferite della giovinezza. A dialogare con l’autore, alle 19 a Casa Cherchi, sarà la giovane scrittrice sarda Chiara Miscali.

Sipario sulla giornata – e sulla nona edizione del festival – a partire dalle 20 in poi, con la festa di chiusura in Piazza Italia: degustazioni di specialità locali e un DJ set di Maurizio “Palitrottu” Pretta, “miscelezionatore di emozioni” con radici a Meana Sardo e cuore musicale che batte tra rock, hip hop, reggae ed elettronica.

Tutti gli appuntamenti letterari della giornata si possono seguire in streaming sul canale YouTube del festival (www.youtube.com/@licaniasfestival7554)

Ancora domani (domenica 22) è possibile visitare la mostra Madame Bovary c’est moi! Liberi dalla censura, collettiva curata da Anna Rita Punzo con opere di Alice AsinariZuanna Maria BoscaniRiccardo CamboniRoberto ChessaGigliola LaiDaniela e Francesca MancaSabrina Oppo e Gloria MusaEgle PicozziLaura SaddiValeria VavoomPietro SeddaAntonella Spanu.


Tutti gli appuntamenti in programma sono ad ingresso libero e gratuito. Per informazioni: 333 5765304 • 349 8751085 • www.licanias.it • facebook.com/licaniasfest • www.instagram.com/licaniasfest. • www.youtube.com/@licaniasfestival7554.

La nona edizione del festival Licanìas è promossa dal Comune di Neoneli con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport) e della Fondazione di Sardegna.

* * *info:
333 5765304 • 3498751085
www.licanias.itwww.facebook.com/licaniasfesthttps://www.instagram.com/licaniasfestwww.youtube.com/@licaniasfestival7554ufficio stampa:
RICCARDO SGUALDINI • cell. 347 83 29 583 • E-mail: tagomago.1@gmail.com
NICOLA MUSCAS • cell. 347 568 44 50 • E-mail: nicolamuscas@hotmail.it

Comunicato stampa di venerdì 20 giugno

Domani a Neoneli (OR) è il giorno di Irvine Welsh e Sabina Guzzanti.
Si comincia al mattino con Romana Petri, per proseguire dal pomeriggio a notte
con Vanessa Roghi,
 Domenico Quirico, Ilaria Cazziol e la musica di Whitefang.


Domani (sabato 21 giugno) a Neoneli (OR) è il grande giorno di Irvine Welsh, lo scrittore scozzese passato alla storia per “Trainspotting”, il libro che negli anni ’90 ha segnato un’epoca, spalancando l’abisso della dipendenza da eroina con una potenza e freschezza narrativa capaci di lasciare il segno. Tra gli ospiti della terza giornata del festival Licanìas, promosso dal Comune di Neoneliper la direzione artistica dello scrittoreGiuseppe Culicchia, anche Sabina GuzzantiVanessa RoghiRomana PetriDomenico QuiricoIlaria Cazziol WhiteFang.

In una giornata ricchissima di incontri si comincia al mattino, alle 11 nei locali di CasaCultura, con Romana Petrie il suo romanzo La ragazza di Savannah, pubblicato lo scorso febbraio da Mondadori: una storia dedicata alla vita della scrittrice americana Flannery O’Connor, una delle voci più intense del Novecento, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita. In conversazione con Giuseppe Manias, direttore scientifico della Biblioteca Gramsciana di Villa Verde, un ritratto vivido e appassionato di una donna indomabile, ossessionata dalla frase perfetta e dalla ricerca di un senso nella vita, esplora la sua esistenza segnata dalla malattia, dalla solitudine e dalla fede religiosa, il suo rapporto con la scrittura come una missione quasi divina. L’incontro sarà accessibile anche alle persone non udenti grazie al servizio di interpretariato LIS/ita a cura di Giulia Petretto e Maria Paola Casula.

Sono invece quattro gli appuntamenti pomeridiani, a partire da quello delle 16, a CasaCultura, con la storica e ricercatrice indipendente Vanessa Roghi, inserito nello spazio Licanìas Bimbi e Ragazzi. In conversazione con Davide Meloni, cofondatore dell’associazione culturale Lughené, Roghi porterà il suo “Le parole per parlare (Einaudi), una riflessione sul linguaggio e sull’utilizzo, a volte inconsapevole, che ne facciamo. Un libro che analizza il significato delle parole: una parola è mai “solo una parola” o ha un suo peso e può anche essere usata per ferire?

Si prosegue alle 17 a CasaCultura per ascoltare in collegamento video (e non in presenza, come inizialmente annunciato) Domenico Quirico, storico inviato di guerra dai fronti più pericolosi. Nel suo Kalashnikov. Dal Vietnam a Gaza, in un’arma la storia del secolo crudele (BUR 2025), il giornalista astigiano guida il lettore nel cuore nero della violenza e mostra perché, ancora oggi, il kalashnikov continua a essere l’arma più letale, capace di distinguere chi ha il potere da chi non ce l’ha. L’appuntamento è realizzato in collaborazione con il Cabudanne de sos Poetas, moderato dal direttore artistico del festival seneghese LucaManunza, e si avvarrà del servizio di interpretariato LIS (Lingua Italiana dei Segni) a cura di Giulia Petretto e Maria Paola Casula. Di Domenico Quirico è uscito ad aprile per Rizzoli “Le quattro jihad. Lo scontro tra Islam e Occidente da Napoleone a Hamas“, dove l’autore, con uno stile avvincente e rigoroso, guida il lettore nel cuore dell’estremismo, e insieme smonta la retorica semplicistica che divide il mondo in buoni e cattivi.

Alle 18, a Casa Cherchi, l’attesissimo incontro con Irvine Welsh. Autore di sedici romanzi e quattro raccolte di racconti (oltre a numerose sceneggiature per film, serie TV e opere teatrali), balzato alla ribalta mondiale con il suo primo libro, “Trainspotting” (oltre un milione di copie vendute solo nel Regno Unito, e adattato in un film che ha segnato un’epoca), lo scrittore scozzese, classe 1958, presenta a Neoneli Resolution: pubblicato l’anno scorso in Italia da Guanda, il romanzo segna il ritorno di Ray Lennox, ex detective già protagonista dei precedenti “Crime” e “I lunghi coltelli”, “uno dei personaggi più enigmatici e intriganti di Welsh, destinato a durare nel tempo”, secondo il giornale domenicale Scotland on Sunday. Mescolando thriller, noir e critica sociale, il libro è caratterizzato da una narrazione intensa e destabilizzante, tipica dello stile del suo autore. A dialogare con Irvine Welsh, sarà Massimo Bocchiola, traduttore dall’inglese di letteratura in prosa e in versi, e autore di tre libri di poesia, che ha curato la traduzione di Resolution.

Ultimo incontro del pomeriggio, alle 19 a Casa Cherchi e in collaborazione con il festival Once Upon a Place, quello con Ilaria Cazziolcontent writer e co-fondatrice del progetto Viaggiosoloandata.it, una nomade digitale e appassionata di stili di vita alternativi, argomenti che tratta anche come autrice per diverse testate online. Dal 2017 ha abbandonato la routine d’ufficio per intraprendere un’esistenza più libera, viaggiando a lungo termine in giro per il mondo. A Neoneli, in dialogo con Alessandro Spedicati, musicista ed esperto di marketing e comunicazione,Ilaria Cazziol presenterà il suo libro Destinazione viaggio. Per cambiare vita e trovare sé stessi, edito da Rizzoli nel 2024: una guida pratica e ispirazionale per chi sogna di cambiare vita e partire per un viaggio senza ritorno. Basato sulla sua esperienza personale, il libro spiega come prepararsi alla partenza, come gestire le finanze e come lavorare da nomadi digitali, mostrando come il viaggio possa diventare uno strumento di trasformazione personale. Un invito a uscire dalla propria zona di comfort e a scoprire nuove possibilità di vita attraverso il minimalismo, la libertà e la scoperta di sé.

Come ogni sera Licanìas accende i riflettori su piazza Barigadu per la parte più strettamente performativa del festival. Alle 22 spazio a Sabina Guzzanti, in scena con Liberidì Liberidà, un monologo strutturato come una sorta di stand-up comedy in cui la popolare attrice romana affronta il tema della libertà in un’epoca di cambiamenti e incertezze. Con la sua ironia tagliente e la sua critica sociale, Sabina Guzzanti analizza il nostro travagliato presente con il suo stile inconfondibile, mescola politica, lavoro e tecnologia invitando il pubblico a riflettere su cosa significhi essere veramente liberi.

Chiusura in musica poi, intorno alla mezzanotte, con WhiteFang, progetto ideato da Luca Cadeddu Palmas che fonde le sonorità intense del post rock con l’eclettismo del “world folk”. Un viaggio sonoro che alterna momenti di tranquilla riflessione a esplosioni dinamiche per esplorare la dualità dell’animo umano e temi come la solitudine, la crescita personale, la ricerca di sé, la speranza. Insieme a Luca Cadeddu, chitarra e voce, saliranno sul palco Fabio Bruno al basso e Alessandro Di Felice alla batteria.

Licanìas si chiuderà domenica22giugno con un’ultima giornata ugualmente intensa: protagonisti, tra gli altri, Paolo Flores d’ArcaisBeniamino Zuncheddu e Dario Voltolini.

Nelle giornate del festival è possibile visitare la mostra Madame Bovary c’est moi! Liberi dalla censura, collettiva curata da Anna Rita Punzo con opere di Alice AsinariZuanna Maria BoscaniRiccardo CamboniRoberto ChessaGigliola LaiDaniela e Francesca MancaSabrina Oppo e Gloria MusaEgle PicozziLaura SaddiValeria VavoomPietro SeddaAntonella Spanu.

Tutti gli appuntamenti letterari si possono seguire in streaming sul canale YouTube del festival: https://www.youtube.com/@licaniasfestival7554.

La nona edizione del festival Licanìas è promossa dal Comune di Neoneli con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport) e della Fondazione di Sardegna.


info:
333 5765304 • 3498751085
www.licanias.it
www.facebook.com/licaniasfest
https://www.instagram.com/licaniasfestwww.youtube.com/@licaniasfestival7554ufficio stampa:
RICCARDO SGUALDINI • cell. 347 83 29 583 • E-mail: tagomago.1@gmail.com
NICOLA MUSCAS • cell. 347 568 44 50 • E-mail: nicolamuscas@hotmail.it

Comunicato stampa del 17 giugno 2025

Licanìas 2025: “Libertà” è la parola chiave della nona edizione del festival
in programma a Neoneli (OR) da questo giovedì a domenica.
Irvine Welsh, Paolo Flores d’Arcais, Sabina Guzzanti, Claudia Pinelli,
Saba Anglana, Beniamino Zuncheddu e Roberto Camurri tra i protagonisti.


Tutto pronto, a Neoneli (OR) per la nona edizione di Licanìas, il festival di parole, arti e paesaggi promosso dal Comune con la direzione artistica dello scrittore Giuseppe Culicchia. Da giovedì (19 giugno) a domenica, il piccolo paese nel cuore del Barigadu si animerà con un ricco e variegato programma di incontri, spettacoli, mostre e concerti. Ancora una volta, Licanìas mantiene il suo distintivo approccio tematico; ogni edizione ruota infatti attorno a una parola chiave da esplorare in tutte le sue sfumature: così, dopo il tema “Terra!” del 2024, quest’anno il festival si concentra su quell0 della Libertà. Come spiega Giuseppe Culicchia«La libertà può essere conquistata, difesa, perduta. Può essere una scelta personale, una battaglia collettiva, un’urgenza politica o una vocazione letteraria. Può esistere o restare solo un’aspirazione. A Licanìas proveremo a interrogarla da ogni angolazione possibile.»

Il programma vanta la partecipazione di ospiti illustri come il filosofo Paolo Flores d’Arcais, e Irvine Welsh, lo scrittore scozzese noto per “Trainspotting”, che a Neoneli presenterà il suo ultimo romanzo, “Resolution“. Tra gli altri nomi di spicco figurano il reporter di guerra Domenico Quirico, il filosofo Maurizio Ferraris, la scrittrice Romana Petri, l’attrice, regista e scrittrice Sabina Guzzanti, la cantante e scrittrice Saba AnglanaBeniamino Zuncheddu, ingiustamente detenuto per trentatré anni; e poi Claudia Pinelli, figlia dell’anarchico “Pino”, il musicista e cantante Andrea Filippi, la nomade digitale Ilaria Cazziol, gli scrittori Dario Voltolini e Roberto Camurri. Come sempre, non mancheranno inoltre gli spazi dedicati alla poesia sarda improvvisata, alle arti visive, alle escursioni nella natura, alla musica, ai bambini e ai ragazzi.

  • Giovedì il taglio del nastro e le prime riflessioni sulla Libertà

Il festival prenderà il via giovedì 19 giugno con l’inaugurazione ufficiale, alle18 a Casa Cultura, seguita dalla presentazione di Un amore di contrabbando(Mondadori), il nuovo romanzo di Nicola Muscas dedicato alla leggendaria figura di Gigi Riva. A dialogare con lo scrittore e giornalista cagliaritano sarà Danilo Lampis.

Alle 19.30, taglio del nastro a Casa Cherchi per “Madame Bovary c’est moi! Liberi dalla censura“, la mostra di arti visive a cura di Anna Rita Punzo che propone una riflessione sui concetti di libertà e censura nella società contemporanea. La curatrice spiega che l’esposizione «accoglie opere oscurate da algoritmi incapaci di discernere nudo artistico e pornografia, creazioni rimosse dalle originarie sedi espositive in nome di un rigore ipocrita, fanatico e conformista, immagini di matrice religiosa tradotte in iconografie alternative, mimeticamente prossime all’originale, concettualmente antitetiche». La mostra evidenzia come l’arte visiva sia capace di tradurre «il non-detto in forme codificate e simboliche atte a eludere restrizioni e vincoli» attraverso le opere esposte di Alice AsinariZuanna Maria BoscaniRiccardo CamboniRoberto ChessaGigliola LaiDaniela e Francesca MancaSabrina Oppo e Gloria MusaEgle PicozziLaura SaddiValeria VavoomPietro SeddaAntonella Spanu.

La prima giornata di Licanìas si concluderà alle 22 a Casa Cultura con l’esibizione dei poeti improvvisatori Bruno Agus e Diego Porcu, accompagnati dai canti del Tenore S’Angelu di Neoneli.

  • Venerdì tra natura, migrazione e libertà nell’era digitale

La seconda giornata, venerdì 20, prenderà il via alle 9 del mattino con un’escursione guidata dagli esperti di Dare Sardinia tra le bellezze naturalistiche dell’Oasi di Assai: una passeggiata attraverso lecci, sughere e affioramenti granitici, alla scoperta di uno degli angoli più incontaminati del Barigadu.

Dalle 17 Casa Cherchi, ospita un intenso pomeriggio di incontri. Si partirà con la cantante e scrittrice di origine somala Saba Anglana, che nel suo romanzo “La signora Meraviglia” (Sellerio) ripercorre la sua storia di migrazione, identità e riscatto. L’incontro, che si avvarrà del servizio di interpretariato LIS (Lingua Italiana dei Segni) a cura di Giulia Petretto e Maria Paola Casula, sarà moderato dalla cooperatrice internazionale Ilaria Onida.

In scaletta alle 18 la lectio “L’animale dipendente”, a cura di uno dei maggiori filosofi italiani contemporanei, Maurizio Ferraris: una riflessione sulla libertà e la dipendenza nell’epoca della tecnologia, dei dati e dell’automazione, un’originale esplorazione del nostro presente digitale.

Alle 19 appuntamento tra parole e musica con Andrea Filippi, musicista e cantante di Schio, classe 1999, protagonista dell’incontro “Fabrizio De André e la libertà“: una conversazione condotta dal giornalista Paolo Ardovino con intermezzi musicali dello stesso Andrea Filippi preludio al concerto che terrà in serata con il suo gruppo Notturni.

Alle 21.30, il festival si sposterà in Piazza Barigadu per un incontro con Claudia Pinelli, che in conversazione con Giuseppe Manias, direttore scientifico della Biblioteca Gramsciana di Villa Verde, ricostruirà la figura di suo padre, Giuseppe “Pino” Pinelli, ferroviere anarchico morto in circostanze mai chiarite nel 1969. Un dialogo tra memoria, politica e giustizia.

Chiusura di giornata in musica con il concerto “Parole di Faber – Il grande tributo a Fabrizio De André“, un omaggio intenso e poetico all’opera del grande cantautore genovese e alla sua visione di libertà. Sul palco, a partire dalle 22.30 in Piazza BarigaduNotturni, la band fondata da Andrea Filippi (chitarra e voce), con Matilde Schiavon (violino e voce), Giulia Zonta (clarinetto, sax e voce), Matteo Berlaffa (flauto traverso, chitarra acustica, voce), Enrico Cappello (chitarra acustica, elettrica e mandolino), Leonardo Vaccari (tastiere), Nicolò Longhi (basso e contrabbasso elettrico) e Riccardo Nicolin (batteria).

  • Sabato 21 Romana Petri, Irvine Welsh, Domenico Quirico, Ilaria Cazziol e Sabina Guzzanti protagonisti della terza giornata.

Ricca di appuntamenti anche la terza giornata, sabato 21, che sarà aperta, alle11 a Casa Cultura,da Romana Petri. In dialogo con Giuseppe Manias, la scrittrice romana presenterà la sua nuovissima opera, “La ragazza di Savannah“, pubblicata lo scorso febbraio da Mondadori: un romanzo ispirato alla vita della scrittrice americana Flannery O’Connor, una delle voci più intense del Novecento, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita; un ritratto vivido e appassionato di una donna indomabile, ossessionata dalla frase perfetta e dalla ricerca di un senso nella vita, esplorando la sua esistenza segnata dalla malattia, dalla solitudine e dalla fede religiosa, e il suo rapporto con la scrittura come una missione quasi divina. Servizio di interpretariato LIS (Lingua Italiana dei Segni) a cura di Giulia Petretto e Maria Paola Casula.

La tragica attualità della guerra al centro dell’appuntamento che aprirà il pomeriggio a Casa Cherchi: protagonista, alle17Domenico Quirico, inviato dai fronti più pericolosi del mondo, con il suo saggio “Kalashnikov. Dal Vietnam a Gaza, in un’arma la storia del secolo crudele“, uscito quest’anno in edizione aggiornata da BUR. Il Kalashnikov, fucile d’assalto nato in Unione Sovietica alla fine della Seconda guerra mondiale, è l’arma più diffusa della storia, simbolo di rivolte e conflitti. Nel suo libro, Quirico porta il lettore nei luoghi segnati dalla sua presenza – dal Mozambico a Gaza, dalla Siria all’Ucraina – per raccontare perché il Kalashnikov continua a decidere chi vive, chi muore, e come si scrive la storia. Luca Manunza, presidente di Perda Sonadora, l’associazione che organizza a Seneghe il festival Cabudanne de sos Poetas, condurrà l’incontro con l’autore, supportato, anche in questo caso, dal servizio di interpretariato LIS (Lingua Italiana dei Segni) di Giulia Petretto e Maria Paola Casula.

Libero di scrivere in libertà” è il titolo dell’incontro – alle 18 sempre a Casa Cherchi – con uno degli ospiti più attesi del festival, Irvine Welsh. Autore di sedici romanzi e quattro raccolte di racconti (oltre a numerose sceneggiature per film, serie TV e opere teatrali), balzato alla ribalta mondiale con il suo primo libro, “Trainspotting”, lo scrittore scozzese, classe 1958, presenterà a Neoneli “Resolution“: pubblicato l’anno scorso in Italia da Guanda, il romanzo segna il ritorno di Ray Lennox, l’ex detective già protagonista dei precedenti “Crime” e “I lunghi coltelli”. Mescolando thriller, noir e critica sociale, il libro si caratterizza per una narrazione intensa e destabilizzante, tipica dello stile del suo autore. A dialogare con Irvine Welsh sarà Massimo Bocchiola, traduttore dall’inglese di letteratura in prosa e in versi, e autore di tre libri di poesia, che ha curato la traduzione di “Resolution“.

Chiuderà il pomeriggio, alle 19 a Casa CherchiIlaria Cazziolcontent writer e co-fondatrice del progetto Viaggiosoloandata.it, nomade digitale e appassionata di stili di vita alternativi. In dialogo con Alessandro Spedicati, esperto di comunicazione e musicista di lungo corso (in particolare nel gruppo Sikitikis), IlariaCazziol presenterà il suo “Destinazione viaggio. Per cambiare vita e trovare sé stessi“, edito da Rizzoli nel 2024: una guida pratica e ispirazionale per chi sogna di cambiare vita e partire per un viaggio senza ritorno. Basato sulla sua esperienza personale, il libro invita a uscire dalla propria comfort zone e a scoprire nuove possibilità di vita attraverso il minimalismo, la libertà e la scoperta di sé. L’incontro con Ilaria Cazziol è presentato in collaborazione con il Festival Once Upon a Place.

In serata, alle 22, riflettori e microfono accesi in Piazza Barigadu perSabina Guzzanti, in scena con “Liberidì Liberidà“, un monologo in forma di stand-up comedy in cui l’attrice, regista e scrittrice romana affronta il tema della libertà in un’epoca di cambiamenti e incertezze. Con la sua ironia tagliente e la sua critica sociale, Sabina Guzzanti, analizza il nostro travagliato presente, mescolando politica, lavoro e tecnologia, e invitando il pubblico a riflettere su cosa significhi essere veramente liberi.

Chiusura in musica, intorno alla mezzanotte in Piazza Italia, con WhiteFang, progetto ideato da Luca Cadeddu Palmas, che fonde le sonorità intense del post-rock con l’eclettismo del “world folk”. Un viaggio sonoro che alterna momenti di tranquilla riflessione a esplosioni dinamiche, per esplorare la dualità dell’animo umano e temi come la solitudine, la crescita personale, la ricerca di sé e la speranza. Insieme a Luca Cadeddu alla chitarra e alla voce,
saliranno sul palco Fabio Bruno al basso e Alessandro Di Felice alla batteria.

  • Giustizia, giovinezza e la libertà di scelta del fine vita i temi caldi dell’ultima giornata, domenica 22

La domenica di Licanìasultima giornata di questa nona edizione, si aprirà alle11 a Casa Cultura nel segno di “Liberaci dal padre“, titolo di una conversazione di Dario Voltolini con il direttore artistico di Licanìas, Giuseppe Culicchia. La discussione prenderà spunto dall’ultimo romanzo dello scrittore torinese, “Invernale“, uscito l’anno scorso per La Nave di Teseo e candidato al Premio Strega 2024. Un romanzo intenso e poetico che esplora il rapporto tra un padre e un figlio attraverso la lente della malattia e della perdita, raccontando la progressiva degenerazione del padre e il modo in cui il figlio affronta questa realtà, trasformando il dolore in una riflessione sulla memoria e sull’intimità familiare.

La libertà di scelta del fine vita è il tema del primo incontro in programma nel pomeriggio, alle 17:00, a Casa Cherchi. Un tema delicato e dibattuto da anni, che verrà affrontato da uno degli ospiti di punta del festival, Paolo Flores d’Arcais, autore di “Questione di vita e di morte” (Einaudi, 2019). Il filosofo e pubblicista, per trentotto anni alla direzione della rivista MicroMega, sostiene che l’unica domanda onesta sul fine vita è: decidiamo noi o qualcun altro? A dialogare con lui Francesca Ree Aldo Luchi, avvocati dell’Associazione Luca Coscioni, impegnata nella promozione sociale su temi come la libertà di ricerca scientifica, diritti delle persone con disabilità, fine vita.

Il secondo appuntamento del pomeriggio ruoterà intorno a uno dei più gravi errori della giustizia nel nostro Paese. Protagonista Beniamino Zuncheddu, Il secondo appuntamento del pomeriggio sarà dedicato a uno dei più clamorosi casi di errore giudiziario nella storia del nostro Paese. Al centro della vicenda, Beniamino Zuncheddu, il pastore sardo arrestato nel 1991 con l’accusa di aver compiuto una strage in cui persero la vita tre uomini e un quarto rimase gravemente ferito. Nonostante si sia sempre dichiarato innocente, la testimonianza del sopravvissuto, che affermò di riconoscerlo, e quella di un altro testimone che lo collegava a una delle vittime, portarono alla sua condanna all’ergastolo. Per Zuncheddu inizia così un incubo lungo decenni, finché nel 2017 l’avvocato cagliaritano Mauro Trogu si imbatte nella sua storia. Inizialmente convinto della sua colpevolezza, Trogu scopre presto un impianto accusatorio fragile e contraddittorio, che lascia presagire un errore giudiziario di proporzioni gravi. Nel novembre 2023, dopo oltre trentadue anni di carcere, la Corte d’Appello di Roma sospende l’esecuzione della pena, riconoscendo l’inattendibilità della testimonianza su cui si basava la condanna. Il successivo processo di revisione conferma l’innocenza di Zuncheddu, portando alla sua assoluzione definitiva. A raccontare questa incredibile vicenda è il libro “Io sono innocente“, pubblicato da De Agostini un anno fa; la “Storia di un uomo incarcerato ingiustamente per 33 anni e dell’avvocato che ha lottato per la sua libertà”, come recita il sottotitolo; una storia firmata dagli stessi Beniamino Zuncheddu e Mauro Trogu, che la racconteranno al pubblico di Licanìas, alle 18 sempre a Casa Cherchi.

La libertà della giovinezza è invece il tema al centro dell’ultimo della serie di incontri letterari di Licanìas edizione numero nove: ospite Roberto Camurri con il suo quarto romanzo, “Splendeva l’innocenza“, uscito quest’anno per i tipi di NN Editore. Il libro esplora il contrasto tra il presente monotono del protagonista, Luca, e l’estate del 2001, un periodo di giovinezza intensa e di sogni condivisi. Camurri racconta una generazione sospesa tra speranza e disillusione, intrecciando temi come l’amicizia, l’amore e la perdita dell’innocenza; è un invito a fare pace con il proprio passato per trovare una nuova felicità consapevole. A dialogare con l’autore, alle 19 a Casa Cherchi, sarà , la giovane scrittrice sarda Chiara Miscali.

Infine, dalle 20 inpoi in Piazza Italia, a suggellare festosamente la nona edizione di Licanìas, degustazioni di prodotti locali e un DJ Set di Maurizio “Palitrottu” Pretta, “miscelezionatore di musica ed emozioni”, come si definisce il dj nativo di Meana Sardo e cagliaritano d’adozione, attivo da una ventina d’anni, con una predilezione per il rock ma senza disdegnare hip hop, reggae, ska, elettronica e house.

  • Licanìas Bimbi e Ragazzi: spazio alla creatività e al pensiero critico

Anche quest’anno il festival dedica una sezione speciale ai bambini e alle bambine, con attività e incontri finalizzati a stimolarne il pensiero e la creatività. Il primo appuntamento è giovedì alle 10 a Casa Cultura con l’inaugurazione della mostra illustrativa Libertà, allestita in collaborazione con il festival BAB (Bimbi a Bordo): in esposizione le opere dell’illustratrice di libri per l’infanzia Irene Volpiano, che ritroveremo nei giorni successivi in altri appuntamenti dedicati ai più piccoli.

Sempre giovedì, alle 10:30Andrea Pau sarà invece protagonista della presentazione di “Bestie vs Umani. Tutto da ridere” (Piemme). Autore di fumetti e romanzi per ragazzi, Pau porta ai giovanissimi lettori di Neoneli una commedia che racconta la storia di una “vendetta bestiale”, in cui gli animali, stufi degli esseri umani che rendono loro la vita impossibile, sono pronti a passare al contrattacco.

A cura delle operatrici di Casa Cultura, venerdì pomeriggio è in programma una lettura del libro di Sgaldramuni “Mio zio Guido fa il muratore” (Orecchio acerbo editore, 2022), con illustrazioni di Irene Volpiano.

Le parole per essere liberi” è il titolo e il tema dell’incontro di sabato pomeriggio, alle 16 sempre a Casa Cultura, con la storica e ricercatrice indipendente Vanessa Roghi e il suo “Le parole per parlare (Einaudi), in cui l’autrice analizza il significato delle parole che usiamo: una parola è mai “solo una parola” o ha un suo peso e può anche essere usata per ferire? Una riflessione sul linguaggio e sull’utilizzo, a volte inconsapevole, che ne facciamo. A dialogare con Vanessa Roghi sarà Davide Meloni, cofondatore dell’associazione culturale Lughené, attiva dal 2009 nella promozione di attività culturali rivolte a bambini e ragazzi.

Ultimo appuntamento della sezione Bimbi e Ragazzi di Licanìas 2025, domenica 22 alle 16 a Casa Cultura, è un’altra lettura per bambini: in programma stavolta il libro Topo Tipo & Topo Tapo (Orecchio acerbo editore, 2023), di Roberto Piumini, sempre con le illustrazioni di Irene Volpiano.


Tutti gli appuntamenti in programma sono ad ingresso libero e gratuito. Per informazioni: 333 5765304 • 349 8751085 • www.licanias.it • facebook.com/licaniasfest • www.instagram.com/licaniasfest. • www.youtube.com/@licaniasfestival7554.

La nona edizione del festival Licanìas è promossa dal Comune di Neoneli con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport) e della Fondazione di Sardegna.
* * *info:
333 5765304 • 3498751085
www.licanias.itwww.facebook.com/licaniasfesthttps://www.instagram.com/licaniasfestwww.youtube.com/@licaniasfestival7554ufficio stampa:
RICCARDO SGUALDINI • cell. 347 83 29 583 • E-mail: tagomago.1@gmail.com
NICOLA MUSCAS • cell. 347 568 44 50 • E-mail: nicolamuscas@hotmail.it

Comunicato stampa del 22 maggio 2025

Comunicato stampa del 22 maggio 2025
Nel segno della Libertà dal 19 al 22 giugno a Neoneli (OR)
la nona edizione di Licanìas, il festival culturale diretto da Giuseppe Culicchia.
Tra i protagonisti Irvine WelshSabina GuzzantiSaba Anglana,
Beniamino ZunchedduClaudia Pinelli, Roberto Camurri.


Neoneli si prepara ad accogliere la nona edizione diLicanìas, il festival di parole, arti e paesaggi che dal 19 al 22 giugno 2025 animerà il piccolo paese nel cuore del Barigadu, in provincia di Oristano, con un ricco programma di incontri, spettacoli, escursioni, mostre e concerti.Promossa dal Comune di Neonelicon la direzione artistica dello scrittore Giuseppe Culicchia, la manifestazione conferma il proprio approccio tematico: ogni edizione si accende attorno a una parola chiave da esplorare in tutte le sue sfumature e così, dopo la “Terra!” del 2024, il focus di quest’anno sarà “Libertà“. «La libertà può essere conquistata, difesa, perduta. Può essere una scelta personale, una battaglia collettiva, un’urgenza politica o una vocazione letteraria. Può esistere o restare solo un’aspirazione. A Licanìas proveremo a interrogarla da ogni angolazione possibile», spiega Culicchia.Tra le tante voci di questa edizione quella del grande Irvine Welsh, l’autore scozzese passato alla storia per “Trainspotting”, che porta a Neoneli il suo ultimo romanzo, “Resolution; e ancora, il reporter Domenico Quirico, l’attrice Sabina Guzzanti, la scrittrice Romana Petri, la cantante e scrittrice Saba Anglana, la toccante testimonianza di Beniamino Zuncheddu, ingiustamente incarcerato per trentatré anni; e poi Claudia Pinelli, figlia dell’anarchico “Pino”, Andrea FilippiDario VoltoliniRoberto CamurriIlaria Cazziol. Immancabile anche lo spazio per la poesia sarda improvvisata, le arti visive, le escursioni nella natura, e un omaggio musicale a Fabrizio De André.

  • Al via giovedì 19 giugno

Il festival si apre giovedì 19 giugno con l’inaugurazione ufficiale in programma alle 18 a Casa Cultura, seguita  dalla presentazione di “Un amore di contrabbando(Mondadori), l’ultimo romanzo di Nicola Muscasdedicato alla figura del grande Gigi Riva. A dialogare con lo scrittore cagliaritano sarà Danilo Lampis.Alle 19,30 taglio del nastro per “Madame Bovary c’est moi! Liberi dalla censura“, la mostra di arti visive a cura di Anna Rita Punzo che quest’anno propone una riflessione su libertà e censura nella società contemporanea: «La mostra del Festival Licanìas, – spiega Punzo – accoglie opere oscurate da algoritmi incapaci di discernere nudo artistico e pornografia, creazioni rimosse dalle originarie sedi espositive in nome di un rigore ipocrita, fanatico e conformista, immagini di matrice religiosa tradotte in iconografie alternative, mimeticamente prossime all’originale, concettualmente antitetiche». Un progetto che rileva nell’arte visiva la capacità di tradurre «il non-detto in forme codificate e simboliche atte a eludere restrizioni e vincoli». Una collettiva che coinvolge Alice AsinariZuanna Maria BoscaniRiccardo CamboniRoberto ChessaDaniela e Francesca MancaSabrina Oppo e Gloria MusaEgle PicozziLaura SaddiValeria VavoomPietro SeddaAntonella Spanu.La prima giornata di Licanìas si chiude alle 22 a Casa Cultura, con i poeti improvvisatori Bruno Agus e Diego Porcu accompagnati dal Tenore S’Angelu di Neoneli.

  • Il programma di venerdì 20 giugno

La seconda giornata, venerdì 20, prende il via al mattino, dalle 9, con un’escursione tra le meraviglie naturalistiche dell’Oasi di Assai guidata dagli esperti di Dare Sardinia. Una passeggiata tra lecci, sughere e affioramenti granitici, alla scoperta di uno degli angoli più incontaminati del Barigadu.Dalle 17 a Casa Cherchi un nuovo intenso pomeriggio di incontri, a partire da quello con la cantante e scrittrice di origine somala Saba Anglana, che nel romanzo “La signora Meraviglia (Sellerio) ripercorre la sua storia di migrazione, identità e riscatto. A moderare l’incontro sarà la cooperatrice internazionale Ilaria Onida.Si prosegue alle 18 con la lectioL’animale dipendente, a cura di uno dei maggiori filosofi italiani del nostro tempo, Maurizio Ferraris, per un ragionamento su libertà e dipendenza nell’epoca della tecnologia, dei dati e dell’automazione. Un’esplorazione originale del nostro presente digitale.Alle 19 un viaggio tra parole e musica con Andrea Filippi,giovanissimo musicista e cantante di Schio, protagonista dell’incontro Fabrizio De André e la libertà. Una conversazione condotta dal giornalista PaoloArdovino con intermezzi musicali a cura dello stesso Filippi.Dalle 21,30 il festival si sposta in piazza Barigadu per l’appuntamento con Claudia Pinelli, che in conversazione con Giuseppe Manias, direttore scientifico della Biblioteca Gramsciana di Villa Verde, ricostruisce la figura di suo padre, Giuseppe “Pino” Pinelli, ferroviere anarchico morto in circostanze mai chiarite. Un dialogo tra memoria, politica e giustizia.Alle 22,30 chiusura in musica con il concerto Parole di Faber, un omaggio intenso e poetico all’opera di Fabrizio De André e alla sua visione di libertà. Sul palco Notturni, band fondata da Andrea Filippicon l’intento di trasmettere il patrimonio del grande cantautore genovese alle nuove generazioni.

  • sabato 21 giugno

Sarà Romana Petri a inaugurare la terza giornata, fitta di appuntamenti, di Licanìas. In dialogo con Giuseppe Maniasalle 11 a Casa Cultura, la scrittrice romana – di nome e di nascita – presenta la sua nuovissima opera, La ragazza di Savannah, pubblicata lo scorso febbraio da Mondadori: un romanzo dedicato alla vita della scrittrice americana Flannery O’Connor, una delle voci più intense del Novecento, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita. Romana Petri dipinge un ritratto vivido e appassionato di una donna indomabile, ossessionata dalla frase perfetta e dalla ricerca di un senso nella vita, esplora la sua esistenza segnata dalla malattia, dalla solitudine e dalla fede religiosa, il suo rapporto con la scrittura come una missione quasi divina.Alle 17Casa Cherchi apre i battenti per il primo dei tre appuntamenti in agenda per il pomeriggio: “Liberaci dal padre” è il titolo della conversazione di Dario Voltolini con il direttore artistico di Licanìas, Giuseppe Culicchia, che prenderà spunto dall’ultimo romanzo dello scrittore torinese, Invernale“, uscito l’anno scorso per La Nave di Teseo e candidato al Premio Strega 2024; un romanzo intenso e poetico che esplora il rapporto tra un padre e un figlio attraverso la lente della malattia e della perdita. La storia prende avvio da un incidente apparentemente banale: il padre, un macellaio, nel suo lavoro al mercato si ferisce con un coltello, un incidente che innesca una spirale di diagnosi che porteranno alla scoperta di una grave malattia. Attraverso una scrittura precisa ed evocativa, capace di trasmettere il dolore e la fragilità dell’esperienza umana, Voltolini racconta la progressiva degenerazione del padre e il modo in cui il figlio affronta questa realtà, trasformando il dolore in una riflessione sulla memoria e sull’intimità familiare.“Libero di scrivere in libertà” è invece il titolo dell’incontro – alle 18 sempre a Casa Cherchi – con uno degli ospiti più attesi del festival, Irvine Welsh. Autore di sedici romanzi e quattro raccolte di racconti (oltre a numerose sceneggiature per film, serie TV e opere teatrali), balzato alla ribalta mondiale con il suo primo libro, “Trainspotting” (oltre un milione di copie vendute solo nel Regno Unito, e adattato in un film che ha segnato un’epoca), lo scrittore scozzese, classe 1958, presenta a Neoneli Resolution: pubblicato l’anno scorso in Italia da Guanda, il romanzo segna il ritorno di Ray Lennox, ex detective già protagonista dei precedenti “Crime” e “I lunghi coltelli”, “uno dei personaggi più enigmatici e intriganti di Welsh, destinato a durare nel tempo”, secondo il giornale domenicale Scotland on Sunday. Mescolando thriller, noir e critica sociale, il libro è caratterizzato da una narrazione intensa e destabilizzante, tipica dello stile del suo autore. A dialogare con Irvine Welsh, sarà Massimo Bocchiola, traduttore dall’inglese di letteratura in prosa e in versi, e autore di tre libri di poesia, che ha curato la traduzione di “Resolution“.Chiuderà il pomeriggio a Casa Cherchi, alle 19Ilaria Cazziol, content writer e co-fondatrice del progetto Viaggiosoloandata.it, una nomade digitale e appassionata di stili di vita alternativi, argomenti che tratta anche come autrice per diverse testate online. Dal 2017 ha abbandonato la routine d’ufficio per intraprendere un’esistenza più libera, viaggiando a lungo termine in giro per il mondo. A Neoneli, in dialogo con Maurizio Orgiana, esperto di strategia turistica e marketing territoriale, Ilaria Cazziol presenterà il suo libro Destinazione viaggio. Per cambiare vita e trovare sé stessi, edito da Rizzoli nel 2024: una guida pratica e ispirazionale per chi sogna di cambiare vita e partire per un viaggio senza ritorno. Basato sulla sua esperienza personale, il libro spiega come prepararsi alla partenza, come gestire le finanze e come lavorare da nomadi digitali, mostrando come il viaggio possa diventare uno strumento di trasformazione personale. Un invito a uscire dalla propria zona di comfort e a scoprire nuove possibilità di vita attraverso il minimalismo, la libertà e la scoperta di sé.In serata, alle 22, riflettori e microfono accesi, in piazza Barigadu, per Sabina Guzzanti, in scena con Liberidì Liberidà“, un monologo strutturato come una sorta di stand-up comedy in cui la popolare attrice romana affronta il tema della libertà in un’epoca di cambiamenti e incertezze. Con la sua ironia tagliente e la sua critica sociale, Guzzanti analizza il nostro travagliato presente con il suo stile inconfondibile, mescola politica, lavoro e tecnologia invitando il pubblico a riflettere su cosa significhi essere veramente liberi.Chiusura in musica, intorno alla mezzanotte in piazza Italia, con WhiteFang, progetto ideato da Luca Cadeddu Palmas, che fonde le sonorità intense del post-rock con l’eclettismo del “world folk”: un viaggio sonoro che alterna momenti di tranquilla riflessione a esplosioni dinamiche per esplorare la dualità dell’animo umano e temi come la solitudine, la crescita personale, la ricerca di sé, la speranza. Al debutto discografico nel 2021 con l’album “Into the Woods”, seguito dall’Ep “Prenda” nel 2024, WhiteFang evoca l’aggressività e l’affetto, la calma e la tempesta, riflettendo la doppia natura esplorata nel romanzo di Jack London “Zanna bianca”, da cui prende il nome.

  • domenica 22 giugno

La tragica attualità delle guerre al centro dell’appuntamento che apre l’ultima giornata di Licanìas, domenica 22 giugno: protagonista, alle 11 a Casa CulturaDomenico Quirico, storico inviato dai fronti più pericolosi del mondo, con il suo saggio Kalashnikov. Dal Vietnam a Gaza, in un’arma la storia del secolo crudele“, pubblicato quest’anno in edizione aggiornata da BUR. Tre chili scarsi di ferro e legno, semplice da usare, resistente a ogni condizione, il Kalashnikov, fucile d’assalto nato in Unione Sovietica alla fine della Seconda guerra mondiale, è l’arma più diffusa della storia, simbolo di rivolte e conflitti, strumento di massacri e potere nelle mani di guerriglieri, jihadisti, mafie e criminali di ogni tipo. Nel suo libro, Domenico Quirico porta il lettore nei luoghi segnati dalla sua presenza – dal Mozambico a Gaza, dalla Siria all’Ucraina – per raccontare perché il Kalashnikov continua a decidere chi vive, chi muore, e come si scrive la storia. A Luca Manunza – presidente di Perda Sonadora, l’associazione che organizza a Seneghe il festival Cabudanne de sos Poetas – il compito di condurre l’incontro con l’autore, che si avvarrà del servizio di interpretariato LIS (Lingua Italiana dei Segni) a cura di Giulia Petretto e Maria Paola Casula.Lalibertà di scelta del fine vita è il tema del primo incontro in programma nel pomeriggio, alle 17, a Casa Cherchi; tema delicato e dibattuto da anni, che verrà affrontato da Francesca Re e Aldo Luchi, avvocati dell’Associazione Luca Coscioni, fondata nel 2002 dall’economista Luca Coscioni, scomparso nel 2006 a causa della sclerosi laterale amiotrofica. Impegnata nella promozione sociale, questa associazione no-profit promuove appelli e iniziative su temi come la libertà di ricerca scientifica, diritti delle persone con disabilità, fecondazione assistita, aborto e contraccezione, testamento biologico e, appunto, fine vita ed eutanasia. Il dialogo tra Francesca Re e Aldo Luchi prenderà spunto dal libro di Paolo Flores d’Arcais “Questione di vita e di morte” (Einaudi, 2019), dove il filosofo e pubblicista, direttore della rivista MicroMega, sostiene che l’unica domanda onesta sul fine vita è: decidiamo noi o qualcun altro? Nel suo pamphlet, Paolo Flores d’Arcais argomenta che la risposta ovvia è la prima: nessuno, sia la Chiesa o la politica, dovrebbe imporre la propria volontà, perché la scelta sul proprio fine vita spetta solo all’individuo.Ruoterà intorno a uno dei più gravi errori della giustizia nel nostro Paese il secondo appuntamento del pomeriggio. Protagonista Beniamino Zuncheddu, il pastore sardo arrestato nel 1991 perché accusato di una strage in cui morirono tre uomini e uno rimase ferito. Lui si dichiarò innocente, ma il sopravvissuto disse di averlo riconosciuto e un testimone lo collegò a una delle vittime. Così, in meno di un anno, Beniamino Zuncheddu viene condannato all’ergastolo e si rassegna a passare la vita in carcere. Ventisei anni dopo, un giovane avvocato cagliaritano, Mauro Trogu, si imbatte nella sua vicenda; inizialmente convinto della colpevolezza di Zuncheddu, scopre invece prove deboli e contraddittorie, tanto da sospettare un grave errore giudiziario. Dopo oltre trentadue anni di carcere, nel novembre 2023, la Corte d’Appello di Roma ha sospeso l’esecuzione della pena, riconoscendo l’inattendibilità della testimonianza chiave. Nel processo di revisione, nuove prove hanno dimostrato l’innocenza di Zuncheddu, portando alla sua definitiva assoluzione. Io sono innocente” è il titolo del libro pubblicato giusto un anno fa dalla De Agostini: la “Storia di un uomo incarcerato ingiustamente per 33 anni e dell’avvocato che ha lottato per la sua libertà”, come recita il sottotitolo; una storia firmata dagli stessi Beniamino Zuncheddu e Mauro Trogu, che la racconteranno al pubblico di Licanìas, alle 18 sempre a Casa Cherchi.La libertà della giovinezza è invece il tema al centro dell’ultimo della serie di incontri letterari di Licanìas edizione numero nove: ospite Roberto Camurri con il suo quarto romanzo, Splendeva l’innocenza“, uscito quest’anno per i tipi di NN Editore. Il libro esplora il contrasto tra il presente monotono del protagonista, Luca, un quarantenne che gestisce il bar di famiglia, e l’estate del 2001, un periodo di giovinezza intensa e di sogni condivisi con gli amici Pietro e Alessio. Quando Alessio, da sempre dipendente da alcol e droga, scompare senza lasciare traccia, Luca si mette alla sua ricerca, riaprendo vecchie ferite e sensi di colpa. Splendeva l’innocenza” racconta una generazione sospesa tra speranza e disillusione, intrecciando temi come l’amicizia, l’amore e la perdita dell’innocenza, ed è un invito a fare pace con il proprio passato per trovare una nuova felicità consapevole. A dialogare con Roberto Camurri, alle 19 a Casa Cherchi, sarà Chiara Miscali, la giovane scrittrice sarda, classe 2003, già vincitrice del Premio Scerbanenco e due volte finalista al Campiello Giovani.Poi, dalle 20 in poi in Piazza Italia,a suggellare festosamente la nona volta di Licanìas, degustazioni di prodotti locali e un DJ Set di Maurizio “Palitrottu” Pretta, “miscelezionatore di musica ed emozioni”, come si definisce il dj nativo di Meana Sardo e cagliaritano d’adozione, attivo da una ventina d’anni, con una predilezione per il rock ma senza disdegnare hip hop, reggae, ska, elettronica e house.

  • Licanìas Bimbi e Ragazzi

Anche quest’anno il festival dedica una sezione ai bambini e alle bambine, con laboratori e incontri per stimolare il pensiero e la creatività. Tra gli appuntamenti l’inaugurazione della mostra illustrativa Libertà a cura di BAB, in programma giovedì alle 10 a CasaCultura.Sempre giovedì, ma alle 10,30Andrea Pau sarà protagonista della presentazione di “Bestie vs Umani. Tutto da ridere (Piemme). Autore di fumetti e romanzi per ragazzi, Pau porta ai giovanissimi lettori di Neoneli una commedia che racconta la storia di una “vendetta bestiale“, in cui gli animali, stufi degli essere umani che rendono loro la vita impossibile, sono pronti a passare al contrattacco.Ultimo appuntamento sabato 21 giugno, a partire dalle 10, con la storica e ricercatrice indipendente Vanessa Roghi e il suo “Le parole per parlare” (Einaudi), in cui l’autrice analizza il significato delle parole che usiamo: una parola è mai “solo una parola” o ha un suo peso e può anche essere usata per ferire? Una riflessione sul linguaggio e sull’utilizzo, a volte inconsapevole, che ne facciamo. A dialogare con Vanessa Roghi sarà Davide Meloni, cofondatore dell’associazione culturale Lughené, attiva dal 2009 nella promozione di attività culturali rivolte a bambini e ragazzi.


La nona edizione del festival Licanìas è promossa dal Comune di Neoneli con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport) e della Fondazione di Sardegna.Per informazioni: 333 5765304 • 349 8751085 • www.licanias.it • facebook.com/licaniasfest • www.instagram.com/licaniasfest. • www.youtube.com/@licaniasfestival7554.
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Comunicato stampa di sabato 21 febbraio

Nel segno della Libertà la nona edizione di Licanìas. Dal 19 al 22 giugno a Neoneli (OR) il festival culturale diretto da Giuseppe Culicchia e promosso dall’amministrazione comunale.

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Sarà una riflessione sulla Libertà ad accendere quest’anno la nona edizione di Licanìas, il festival di parole, arti e paesaggi in programma a Neonelida giovedì 19 a domenica 22 giugno. Nel piccolo centro nel territorio del Barigadu, in provincia di Oristano, la manifestazione promossa dal Comune rinnova il suo appuntamento per quattro giornate di incontri, spettacoli e concerti, con al timone, per il terzo anno consecutivo, il direttore artistico Giuseppe Culicchia.

Scrittore e traduttore per le maggiori case editrici, Culicchia è da molti anni un esponente di rilievo del mondo culturale italiano. La sua analisi sul tema del festival si snoda a partire da una citazione del film “Apocalypse Now”, quando il colonnello Kurtz, iconico personaggio interpretato da Marlon Brando, chiede al capitano Benjamin Willard, inviato dai servizi segreti americani per ucciderlo: “Ha mai preso in considerazione delle vere libertà? Libertà dalle opinioni altrui, perfino dalle proprie opinioni”.

Da qui si sviluppa il concept di Licanìas2025, che attraversa le contraddizioni del mondo contemporaneo arrivando al cuore dei problemi del nostro tempo: «Il tema della Libertà – spiega Culicchia – si può intendere in tanti modi: dalla fame, dal dolore, dal bisogno, dalla paura, ma anche nel senso di libertà di parola, di religione, di coscienza, dopinione, dazione, di voto, oppure sessuale. Una libertà che in Occidente èsinonimo di democrazia, e che però nella culla della democrazia e della civiltà occidentale, lAtene di Aristotele e Socrate, conviveva con la pratica della schiavitù, che della libertà era e resta lesatto contrario. Anche oggi noi che viviamo nel cosiddetto mondo libero e che in linea di massima ci riteniamo liberi abbiamo sotto gli occhi non pochi esempi di schiavitù contemporanea, e non ci si riferisce qui soltanto a chi in tali condizioni molto spesso raccoglie il cibo che finisce sulle nostre tavole o cuce gli abiti che indossiamo o assembla i componenti degli strumenti elettronici che usiamo.A nostra volta siamo schiavi delle nuove tecnologie, che se da un lato non vanno demonizzate – pensiamo ai progressi ottenuti dalla scienza, o alla facilità con cui possiamo accedere a biblioteche che stanno dallaltra parte del globo – dallaltro non sono certo scevre di aspetti negativi, a cominciare dallimpatto sulle nostre capacità mnemoniche, per tacere del fatto che tra le altre cose ci consentono – o ci spingono – ad agire come consumatori 24 ore su 24, sette giorni su sette. E in una realtà in cui ormai ogni cosa e ogni azione, ogni scelta e ogni forma di espressione è oggetto di valutazione, ci siamo ritrovati schiavi di nuove forme di dipendenza, capaci di espandere a dismisura il concetto di tossicità e di coinvolgere anche i nostri figli fin dalla più tenera età. In vaste zone del pianeta, Italia compresa, c‘è chi vive ostaggio delle mafie. Altrove c‘è chi perde la libertà o la vita per il semplice fatto di non indossare un velo, o per le sue opinioni politiche. C‘è poi unaltra forma ancora di oppressione della libertà di pensiero e di parola,ed è quella venutasi ad affermare con lideologia Woke, che pretende di riscrivere o cancellare il passato quando questo non risulta conforme allattuale spirito del tempo, e che instilla così facendo il morbo dellautocensura, replicando subdolamente i meccanismi raccontati da George Orwell in “1984”. Licanìas 2025 sarà dunque unoccasione per confrontarci intorno a questi temi: e lo faremo in libertà!».

La nona edizione del festival Licanìas è promossa dal Comune di Neoneli con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport) e della Fondazione di Sardegna.

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Comunicato stampa di sabato 22 giugno

Ultima giornata di Licanìas, domani a Neoneli (OR),con Massimo Polidoro, Milena Agus, Tommaso Melilli, Marcello Veneziani e la poesia a bolu di Saverio Sodde e Cristolu Muntone accompagnati dal Tenore S’Angelu di Neoneli.

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Gran finale, domani (domenica 23 giugno) a Neoneli (Or), per l’ottava edizione di Licanìas, il festival di parole, arti e paesaggi che da giovedì sta animando il paese e le campagne del Barigadu. La quattro giorni promossa dal Comune di Neoneli per la direzione artistica dello scrittore Giuseppe Culicchia, si congeda con un’ultima serie di incontri e riflessioni sul tema “Terra!”, filo conduttore di questa edizione.

Si comincia a mezzogiorno a Casa Cherchi con “Letture in cucina”, un appuntamento a cura di Tommaso Melilli, chef e scrittore per Einaudi e 66th&2nd. A seguire una degustazione di prodotti tipici a cura della Pro Loco.

Si riparte alle 17, sempre a Casa Cherchi, con La meraviglia del tutto” (Mondadori), l’ultimo libro, postumo, di Piero Angela scritto insieme a Massimo Polidoro, che del grande divulgatore e giornalista, scomparso due anni fa, è stato amico e collaboratore. A sua volta apprezzato divulgatore scientifico, Polidoro è docente al Politecnico di Milano e all’Università di Padova. Dialogherà con lui il giornalista e scrittore Nicola Muscas.

Il pomeriggio di Licanìas prosegue poi con la lectio di Marcello Veneziani, autorevole filosofo ed esperto saggista, dal titolo Amare la terra, a partire dalla propria, una riflessione tratta dal suo ultimo libro per Marsilio, L’amore necessario.

Alle 19 l’atteso incontro con una delle autrici sarde più amate e lette in Italia e all’estero: MilenaAgus, in libreria per Mondadori con Notte di vento che passa. In conversazione con ChiaraMiscali, finalista l’anno scorso del Campiello Giovani, un incontro squisitamente letterario per raccontare un romanzo di formazione pieno di tenerezza, fitto di ostacoli da superare nella corsa per diventare adulti.

Sipario, infine, sull’edizione 2024 di Licanìas, con una gara di poesia a bolu, con sos poetasCristolu Muntone e Saverio Sodde accompagnati dal Tenore S’Angelu di Neoneli. Un gran finale all’insegna della tradizione, con inizio alle 22 in piazza Italia.

L’ottava edizione del festival è promossa dal Comune di Neoneli con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport) e della Fondazione di Sardegna, in rete con i festival Cabudanne de sos poetas, Forse alla luna, Tesori a Fumetti, Strangius, e in collaborazione con Unione dei Comuni del Barigadu, Comune di Samugheo, Comune di Ardauli, Comune di Nughedu Santa Vittoria, Comune di Ula Tirso, Comune di Bidonì, Comune di Sorradile, Comune di Fordongianus, Comune di Busachi, Istituto Comprensivo di Samugheo, Istituto Superiore “Mariano IV d’Arborea” – sede di Ghilarza, Sistema Bibliotecario del Barigadu, Casa Cultura – Biblioteca Comunale di Neoneli, Pro Loco di Neoneli, Consulta Giovanile di Neoneli, Altrove Agenzia, Centro Servizi Culturali U.N.L.A. – Oristano, Libreria Emmepi – Macomer, Libreria Chiara & Stefy – Ghilarza, Associazione Nati per Leggere, Associazione Lughenè, Associazione di Volontariato Cooperazione e Confronto, Associazione L.A.S.A.

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AGGIORNAMENTO: Comunicato stampa di venerdì 21 giugno

Aggiornamento: il previsto incontro con Romana Petri e il suo romanzo, “Tutto su di noi“, in programma domani (sabato 22) alle 19, è cancellato: per problemi di salute, la scrittrice non potrà infatti mettersi in viaggio per la Sardegna. Qui di seguito il comunicato stampa aggiornato sugli appuntamenti del festival in agenda domani.

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Comunicato stampa di venerdì 21 giugno

Domani a Neoneli (OR), Roberto Alajmo, Romana Petri, lessandro Spedicati, Gaia Vince, Askra, Eva Poles nella terza giornata del festival Licanìas.

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Il meglio della letteratura contemporanea, i grandi i temi dell’attualità, la musica dal vivo, il legame con il territorio: il sabato di Licanìas (22 giugno) anima le strade di Neoneli (Or) con un cartellone denso di eventi dal mattino alla tarda serata.
 
La terza giornata del festival promosso dal Comune, per la direzione artistica dello scrittore Giuseppe Culicchia, si apre però con una divagazione naturalistica grazie alla collaborazione con Dare Sardinia, agenzia specializzata in escursioni nei paesaggi più incontaminati. A partire dalle 9 un percorso suggestivo alla scoperta dell’Oasi di Assai, tra Neoneli e Nughedu Santa Vittoria, con la sua fitta vegetazione di leccete e sugherete inframmezzate da guglie granitiche, e il suo ricco patrimonio floro-faunistico.
 
E sarà proprio questo luogo speciale a ospitare il primo incontro di giornata dal titolo Ritorno alla terra. A partire dalle 11,30 Alessandro Spedicati, già frontman del gruppo musicale Sikitikis, oggi esperto di marketing e comunicazione, dialogherà con Maurizio Orgiana, imprenditore turistico e docente di marketing territoriale. Al centro del confronto il nuovo progetto di Spedicati Una vita quasi country, dedicato alla riscoperta di una vita rurale in armonia con i ritmi della terra.
 
Due incontri in agenda per il pomeriggio a Casa Cherchi. Il primo, alle 17.30, è con Roberto Alajmo sul tema della terra intesa come luogo in cui nascono le parole. L’anno scorso lo scrittore e giornalista palermitano ha firmato per Sellerio Abbecedario siciliano dove ancora una volta, dopo il “Repertorio dei pazzi della città di Palermo” del 2018, usa ironia e arguzia per descrivere la sua isola, cercando di delinearne l’identità attraverso un glossario di termini dialettali. A dialogare con Roberto Alajmo sarà il giornalista, scrittore e studioso della lingua sarda Giuseppe Corongiu.
 
A seguire Gaia Vince, giornalista scientifica, autrice e divulgatrice britannica, vincitrice del Royal Society Science Book Prize, affronta uno dei grandi temi del nostro tempo: il cambiamento climatico e le migrazioni che potrà comportare. In conversazione con Ilaria Onida, con traduzione a cura di Rosella Zoccheddu, un incontro che prende spunto dal libro “Il secolo nomade edito da Bollati Boringhieri.
 
Si prosegue poi alle 19, con l’ultimo intenso romanzo di Romana Petri per Mondadori: “Tutto su di noi“, aspra saga famigliare caratterizzata dalla voce forte e nitida della sua protagonista. Dialoga con l’autrice Giuseppe Manias, direttore della Biblioteca Gramsciana.
 
Il sabato di Licanìas si chiude in musica con il concerto degli ASKRA, storica band di Siniscola che da oltre trent’anni porta avanti il suo progetto di rock e militanza. Appuntamento in piazza Barigadu a partire dalle 22. Mentre a mezzanotte, per il dopofestival, DJ set a cura di Eva Poles, già voce della band Prozac+ e dei Rezophonic, prima di intraprendere un percorso solista che di recente la vede impegnata anche come dj.
 
Licanìas prosegue sino a domenica (23 giugno) con Massimo PolidoroMilena AgusTommaso MelilliMarcello Veneziani e sos poetas Cristolu Muntone e Saverio Sodde accompagnati dal Tenore S’Angelu di Neoneli.
 
L’ottava edizione del festival Licanìas è promossa dal Comune di Neoneli con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport) e della Fondazione di Sardegna.
 
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Comunicato stampa di giovedì 20 giugno

Entra nel vivo, a Neoneli (OR), l’ottava edizione di Licanìas, il festival culturale diretto da Giuseppe Culicchia. Protagonisti domani (venerdì 21 giugno),Moni Ovadia, Goffredo Fofi (in videoconferenza),Mauro Del Corno, L’armeria dei briganti.

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Immersioni nella natura, incontri letterari, performance e concerti. Entra nel vivo, domani (venerdì 21 giugno) a Neoneli, l’ottava edizione di Licanìas, il festival di parole, arti e paesaggi promosso dal Comune sotto la direzione artistica dello scrittore Giuseppe Culicchia.

In programma un fitto cartellone che, a partire dal primo mattino e sino a tarda sera, animerà le strade e le campagne del piccolo paese del Barigadu (Or).

In linea con il tema di questa edizione, sotto il titolo Terra!, la seconda giornata si apre alle 10.30, con un appuntamento in cui il rapporto con il territorio, e con i suoi frutti, sarà l’autentico protagonista: un tour delle vigne in località Canales, seguito da una degustazione di prodotti tipici a cura della Pro loco di Neoneli, in collaborazione con cantine di Neoneli e Bentu luna.

Licanìas prosegue poi nel pomeriggio con un cambio di programma: per motivi di salute, Goffredo Fofi non potrà essere presente a Neoneli ma parteciperà al festival invideoconferenza. Tra i più autorevoli critici, saggisti e giornalisti italiani, Fofi terrà comunque la sua lectio dal titolo Letteratura contadina: una riflessione al confine tra antropologia, storia e letteratura in un excursus dall’Unità d’Italia ai giorni nostri. Il suo intervento sarà proiettato in diretta, dalle 17.30, sullo schermo allestito a Casa Cultura, e trasmesso anche sulla pagina Facebook e sul canale YouTube di Licanìas.

Ma ragionare sul tema della terra significa anche occuparsi delle grandi questioni del nostro tempo, come accadrà alle 19 con Mauro Del Corno, giornalista economico-finanziario de ilfattoquotidiano.it, che per quasi vent’anni ha guidato il programma Focus Economia di Radio 24. Al centro del suo incontro le diseguaglianze sociali, lo sfruttamento e la crisi climatica, ovvero le riflessioni affrontate in “Piccolo manuale per grandi rivoluzioni” (Guerini & Associati). Del Corno, in conversazione con Danilo Lampis, scrittore e portavoce del movimento Sardegna Chiama Sardegna, andrà alla ricerca di un’alternativa possibile, con il suo incitamento a ritrovare una capacità di pensare “altro” rispetto al credo neoliberista e un linguaggio per esprimerlo.

L’ultima fascia del palinsesto di Licanìas, a partire dalle 21,30, è come sempre quella dedicata allo spettacolo. Sul palco di piazza Barigadu spazio a uno dei più amati e popolari intellettuali della scena italiana, Moni Ovadia, attore, autore e scrittore che con il suo teatro ha contribuito a diffondere la cultura Yiddish attraverso una lettura contemporanea, unica nel suo genere in Italia e in Europa. Noto anche per il suo costante impegno politico e civile a sostegno dei diritti e della pace, venerdì a Neoneli proporrà un recital con riflessioni, letture e storielle ispirate al suo vastissimo repertorio con uno sguardo sulla “terra contesa”, la Palestina.

Chiusura in musica, a partire dalle 23 in piazza Italia, con lo stile e l’ironia de L’armeria dei briganti, da quasi vent’anni una delle band più amate dal pubblico di tutta la Sardegna. In programma uno spettacolo che unisce swing, canzone d’autore, musica tradizionale, jazz manouche e ripescaggi di ogni genere, per un concerto dove comicità e interazione con il pubblico saranno tra gli elementi portanti. Sul palco Renzo Cugis (voce), Samuele Dessì (chitarra elettrica e voce), Andrea Murru (chitarra manouche e voce), Stefano Piras (chitarra manouche e voce), Andrea Lai (contrabbasso, basso e voce), Diego Deiana (violino e fisarmonica) e Mario Marino (batteria).

Il festival prosegue sino a domenica 23 giugno con, tra gli altri ospitiMassimo PolidoroMilena AgusRobertoAlajmoMarcello VenezianiRomana PetriGiulio Boccaletti e Gaia Vince.

Tutti gli appuntamenti sono aperti al pubblico gratuitamente.

L’ottava edizione di Licanìas è promossa dal Comune di Neoneli con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport) e della Fondazione di Sardegna, in rete con i festival Cabudanne de sos poetas, Forse alla luna, Tesori a Fumetti, Strangius, e in collaborazione con Unione dei Comuni del Barigadu, Comune di Samugheo, Comune di Ardauli, Comune di Nughedu Santa Vittoria, Comune di Ula Tirso, Comune di Bidonì, Comune di Sorradile, Comune di Fordongianus, Comune di Busachi, Istituto Comprensivo di Samugheo, Istituto Superiore “Mariano IV d’Arborea” – sede di Ghilarza, Sistema Bibliotecario del Barigadu, Casa Cultura – Biblioteca Comunale di Neoneli, Pro Loco di Neoneli, Consulta Giovanile di Neoneli, Altrove Agenzia, Centro Servizi Culturali U.N.L.A. – Oristano, Libreria Emmepi – Macomer, Libreria Chiara & Stefy – Ghilarza, Associazione Nati per Leggere, Associazione Lughenè, Associazione di Volontariato Cooperazione e Confronto, Associazione L.A.S.A.

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Comunicato stampa del 18 giugno

Taglio del nastro, giovedì 20 giugno a Neoneli (OR), per l’ottava edizione di Licanìas,il festival culturale diretto da Giuseppe Culicchia.Tra i protagonisti Goffredo Fofi, Roberto Alajmo, Marcello Veneziani,Milena Agus, Giulio Boccaletti, Gaia Vince, Moni Ovadia,Mauro Del Corno, Romana Petri e Massimo Polidoro.

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Tutto pronto a Neoneli per l’ottava edizione di Licanìas, che da giovedì 20 a domenica 23 giugno animerà il piccolo centro nel cuore del Barigadu (Or) attraverso incontri, spettacoli e concerti. Promosso dall’amministrazione comunale, per la direzione artistica dello scrittore Giuseppe Culicchia, il festival affronta quest’anno argomenti e riflessioni legati al nostro rapporto col pianeta che ci ospita, tra le grandi tematiche del nostro tempo – guerre, mutamenti climatici, diseguaglianze, migrazioni – e le speranze per il futuro. Il tutto riassunto sotto il titolo Terra!.

Tra gli ospiti Milena AgusRoberto AlajmoMarcello VenezianiGaia VinceGiulio BoccalettiMauro Del CornoMoni OvadiaRomana PetriGoffredo Fofi e Massimo Polidoro.

Taglio del nastro giovedì (20 giugno) con appuntamento a Casa Cultura, per i saluti inaugurali – a partire dalle 18, del sindaco di Neoneli Salvatore Cau e del direttore artistico Giuseppe Culicchia, con servizio di interpretariato della lingua dei segni italiana (LIS/ita) curato da Giulia Petretto e Maria Paola Casula.

A seguire, le curatrice della sezione arti visive, Anna Rita Punzo, introduce le installazioni open-air di Battistina Casula esposte nella corte di Casa Cherchi, in Piazza Italia e nella stessa Casa Cultura. «Installazioni dalle forme apparentemente semplici – spiega Punzo – ingenue, naïf, che definiscono spazi fisici concreti ma che, al contempo, rappresentano contenitori semantici più ampi, luoghi del pensiero capaci di generare in chi osserva associazioni inconsce e memorie emotive. Tra le pareti in pietra del centro storico di Neoneli – aggiunge la curatrice – l’artista plasma ed erige fragili case d’argilla: ogni dimora è un focolare, un ventre fecondo generato dall’unione di terre del Barigadu e di altri luoghi, metafora visiva della necessità di non essere isole nell’isola ma edificatori di ponti, dialoghi e legami tra i territori».

Alle 18,30 si entra nel vivo con la lectio di Giulio Boccaletti, direttore scientifico del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), tra i massimi esperti di sicurezza ambientale e risorse naturali. Al centro della sua lectio, dal titolo “La terra che cambia”, il tema del cambiamento climatico che Boccaletti ha trattato anche nel suo recente saggio Siccità, edito l’anno scorso da Mondadori.

La prima giornata di Licanìas si chiude alle 22 con le parole di Sergio Atzeni, tratte da “Passavamo sulla terra leggeri” e portate in scena da Elena Pau, da oltre venticinque anni una delle più autorevoli interpreti della prosa e del teatro-canzone in Sardegna.

Da venerdì 21 a domenica 23, il festival si articola in giornate sempre più dense di appuntamenti a partire dalla prima mattinata, tra divagazioni naturalistiche nel territorio, incontri letterari, divulgazione scientifica, performance e concerti sino a notte.

Protagonisti della giornata di venerdì (21 giugno) Goffredo Fofi (che anticipa di un giorno la sua lectio inizialmente prevista per sabato 22), Mauro Del Corno, Moni Ovadia e L’armeria dei briganti.

Tutti gli appuntamenti sono aperti al pubblico gratuitamente.

L’ottava edizione del festival Licanìas è promossa dal Comune di Neoneli con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport) e della Fondazione di Sardegna, in rete con i festival Cabudanne de sos poetas, Forse alla luna, Tesori a Fumetti, Strangius, e in collaborazione con Unione dei Comuni del Barigadu, Comune di Samugheo, Comune di Ardauli, Comune di Nughedu Santa Vittoria, Comune di Ula Tirso, Comune di Bidonì, Comune di Sorradile, Comune di Fordongianus, Comune di Busachi, Istituto Comprensivo di Samugheo, Istituto Superiore “Mariano IV d’Arborea” – sede di Ghilarza, Sistema Bibliotecario del Barigadu, Casa Cultura – Biblioteca Comunale di Neoneli, Pro Loco di Neoneli, Consulta Giovanile di Neoneli, Altrove Agenzia, Centro Servizi Culturali U.N.L.A. – Oristano, Libreria Emmepi – Macomer, Libreria Chiara & Stefy – Ghilarza, Associazione Nati per Leggere, Associazione Lughenè, Associazione di Volontariato Cooperazione e Confronto, Associazione L.A.S.A.

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