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Giuseppe Culicchia (Torino, 1965) ha pubblicato i primi racconti nell’ultima antologia Under 25 curata da Pier Vittorio Tondelli nel 1990. Il suo romanzo d’esordio Tutti giù per terra (1994) è appena stato ripubblicato da Einaudi. Tra gli altri suoi titoli: Il paese delle meraviglie (2004), Brucia la città (2009), Venere in metrò (2012), Mi sono perso in un luogo comune (2016). Collabora con “La Stampa” e con altre testate. Ha tradotto, tra gli altri, Mark Twain, Francis Scott Fitzgerald e Bret Easton Ellis.

 Parafrasando una massima di Marguerite Yourcenar sull’imperatore Adriano, mi vien da dire che “promuovere la cultura è come costruire granai pubblici”.

Questa frase sintetizza lo spirito e la filosofia che animano i giovani amministratori e un variegato gruppo di volontari di Neoneli, che annualmente profondono impegno e sacrifici per organizzare LICANIAS: un festival delle culture rurali aperto al mondo, che dura tutto l’anno e che vede il suo momento principale durante il primo fine settimana di ottobre.

Nella scorsa edizione abbiamo avuto l’onore e il piacere di avere nostro ospite Giuseppe Culicchia, che silenziosamente e con garbo è riuscito a scrutare il nostro paesaggio, le tracias. ni, la cucina, le culture, per poi scrivere questo racconto che ho letto, forse, già venti volte e che continuerò a leggere all’infinito, perché ogni sua nuova lettura e foriera di nuove visioni, suggestioni e scoperte.

Per questo sento il desiderio di ringraziare Giuseppe, che in maniera profonda, e mai retorica, ha saputo raccontare magistralmente la vera essenza di Neoneli. Ringrazio inoltre Rino, per la sua rinomata ospitalità e la sua dedizione nell’accompagnare gli ospiti alla scoperta delle ricchezze del nostro paese, e tutti i neonelesi che di anno in anno contribuiscono alla costruzione di granai pubblici, promuovendo il nostro territorio attraverso la cultura.

Salvatore Cau

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