Licanìas 2024

TERRA!

“Terra!”, hanno gridato nel corso dei secoli in ogni parte del mondo generazioni di marinai, nel momento in cui dopo avere navigato affidandosi alle stelle avvistavano sulla linea dell’orizzonte un punto d’approdo per le loro imbarcazioni. Si trattava di un grido carico di speranza, e dunque di futuro. E piene di speranza e di futuro sono le immagini che vennero scattate 55 anni fa, era il 20 luglio 1969, nelle case delle famiglie degli astronauti che per la prima volta guardarono alla Terra dalla Luna: nei volti delle mogli e dei figli di Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins non c’era ansia, ma fiducia: una fiducia illimitata non solo nel successo della missione dell’Apollo 11 o nel ritorno a casa del suo equipaggio, ma anche nel domani.

E di speranza, futuro, fiducia, si parlerà molto nella nuova edizione del festival Licanìas, intitolata “Terra!” e in programma a Neoneli da giovedì 20 a domenica 23 giugno. Certo non è facile guardare oggi al mondo che verrà con gli stessi occhi con cui si guardava al domani poco più di mezzo secolo fa. In questo momento storico il pianeta che da appena 300.000 anni ospita l’Homo sapiens e i suoi discendenti è nuovamente percorso da guerre che oltre a fare un grandissimo numero di vittime civili per la prima volta dalla caduta del Muro di Berlino evocano il rischio di un’escalation nucleare; parallelamente, la maggior parte della comunità scientifica concorda sul rischio che i mutamenti climatici causato dall’Uomo provochino nel giro di pochi decenni la sesta estinzione di massa: l’ultima si verificò 65 milioni di anni fa, segnando la scomparsa dei dinosauri, di moltissime specie vegetali, di pesci primitivi e batteri. Nel frattempo, si assiste a un costante aumento delle diseguaglianze: e se da un lato i ricchi sono sempre più ricchi, dall’altro si registrano la progressiva erosione della classe media e il contestuale aumento delle persone che vivono in stato di povertà e che in molte parti del Pianeta si ritrovano a dover lasciare la loro terra per ragioni legate a fenomeni come la desertificazione e le inondazioni, oltre che a causa di guerre o per motivi economici.

Ciò nonostante, il futuro non è ancora stato scritto. E sta a noi far sì che i nostri figli e nipoti ci ringrazino per aver saputo affrontare le sfide assai impegnative che ci pone questo nostro complicato presente. Con gli ospiti di Licanìas 2024 cercheremo dunque di capire a quali obiettivi indispensabili dobbiamo puntare per far sì che gli scenari che ci attendono non pregiudichino la qualità della vita delle generazioni che verranno, a cominciare da un rinnovato rispetto nei confronti della Natura, dall’uso delle energie rinnovabili e da un’agricoltura sostenibile: tenendo presente che l’impatto sul Pianeta della nostra Specie – che dai 6 miliardi e 700mila individui stimati alla fine di quegli anni Sessanta del Novecento in cui per la prima volta un uomo vide la Terra dalla Luna è passata ai circa 8 miliardi di oggi – continua a crescere e che le risorse di cui dispone il globo non sono infinite. Ma accanto agli incontri dedicati a questi aspetti del tema scelto per questa edizione del festival, ve ne saranno altri che lo declineranno sotto diversi punti di vista, dalla letteratura contadina all’amore che muove il mondo al legame con le proprie radici e tradizioni, ovvero con la memoria. Perché, come diceva lo scrittore cileno Luis Sepúlveda, “un popolo senza memoria è un popolo senza futuro”.