Dalla Terra

Installazioni di Battistina Casula
a cura di Anna Rita Punzo


“La casa è il nostro angolo di mondo. E’ uno dei più potenti elementi di integrazione per i
pensieri, i ricordi e i sogni dell’uomo. Quando parlo per esempio della casa della mia infanzia, mi
pongo in un’immaginazione sognante in cui mi riposo nel mio passato. Solo io posso evocare
l’odore dell’uva che secca sul graticcio, al di là di qualsiasi descrizione…”.

Gaston Bachelard


La casa è un costrutto materiale, culturale e affettivo, è supporto vitale, allegoria del corpo e
dell’identità di chi vi dimora. Nelle installazioni di Battistina Casula la pluralità di significati
che sottendono al concetto di casa, è evocata attraverso installazioni dalle forme
apparentemente semplici, ingenue, naïf, che definiscono spazi fisici concreti ma che, al
contempo, rappresentano contenitori semantici più ampi, luoghi del pensiero capaci di
generare in chi osserva associazioni inconsce e memorie emotive. Tra le pareti in pietra del
centro storico di Neoneli, l’artista plasma ed erige fragili case d’argilla: ogni dimora è un
focolare, un ventre fecondo generato dall’unione di terre del Barigadu e di altri luoghi,
metafora visiva della necessità di non essere isole nell’isola ma edificatori di ponti, dialoghi e
legami tra i territori. Come nelle suggestioni di Bachelard, anche nelle opere di Battistina
Casula, all’idea di casa si associa il ricordo dell’uva, non più fragranza ma foggia, profilo,
sagoma circolare, cerchio di botte che si fa cornice; ogni telaio inquadra fili di lana intrecciata
che definiscono ancestrali iconografie geometriche. Il pragmatismo dell’antica manifattura
tessile regionale, con il suo ricco corredo di linguaggi allegorici, metaforici e figurativi,
converge in installazioni capaci di ripensare e trasfigurare motivi connessi ai quattro
elementi, al fluire del tempo e della vita stessa.

Anna Rita Punzo

Battistina Casula

Dopo aver conseguito la Laurea Triennale in Archeologia si dedica all’arte della tessitura,
dapprima come restauratrice di tappeti poi nel 2016, dopo l’incontro con Eugenia Pinna
(tessitrice e designer di Nule) che la introduce alla Fiber Art, partecipa al concorso Young
Fiber contest di Chieri che vince l’anno successivo. Debutta alla regia con il lavoro TeLAI –
Teatro Danza, dedicato a Maria Lai, di cui cura anche scenografia e costumi. Ha all’attivo
mostre collettive e progetti personali, tra gli altri si ricordano: la partecipazione a due edizioni
di Inventario 20 – Biennale Fiber Art della Sardegna presso il Museo Unico Regionale dell’Arte
Tessile Sarda – MURATS e l’esposizione dei propri lavori a Berchidda nel 2020, in occasione
dell’edizione “ANIMA” di Time in Jazz.