Il concetto di futuro, dal latino futurus, «che sarà o verrà in seguito», un qualcosa in divenire e di cui non si è ancora certi, ma del quale si può già delineare un vago contorno, ha molto in comune con quello che si defini sce “processo creativo”, un metodo utilizzato in diversi ambiti per definire i contorni di un’idea nelle prime fasi di un progetto.

Questo infatti prevede un trasferimento dalla forma astratta dell’idea ad una sua prima rappresentazione visiva: si tracciano le prime linee essenziali per orientar si nello spazio vuoto della carta, si crea un primo contatto tra lo strumento e la superficie e in divenire si osserva la traccia che ne risulta, nero su bianco, attraverso il disegno, dal latino designare, «rappresen tare con segni, linee tracciate a matita, a penna, ecc.»

Prendendo ad esempio la frase “Intorno al Futuro” e immaginando di tracciare delle linee che a partire dai suoi caratteri possano estendersi fino ad ampliarne forma e significato, il concetto di futuro, che dal presente si estende verso ciò che verrà) osserviamo come il definirsi di contorni, spazi, all’interno dei quali sarà possibile sviluppare delle ipotesi, delle riflessioni, dal latino reflexio -onis, «ripiegamento». osservare e

prendere delle decisioni, pensieri e idee risuonano all’interno di quegli spazi da prima delineati: in acustica architettonica il fenomeno di riverbero è dovuto infatti a riflessioni multiple del suono sulle pareti di un ambiente; immaginando di dare forma al prolungamento di un suono, di una parola nello spazio, darne una rappresen tazione visiva, questa potrebbe essere espressa dal suo simbolo grafico e da una “coda sonora”, in acustica, «il prolungamento di un suono emesso in un ambiente, generato dalle sue molteplici riflessioni.

Gli elementi visivi che risultano da questo processo di espansione, riflessione, prolungamento di semplici caratteri, simili a particelle elementari di materia, che attraverso lo spazio ed il tempo raccontano il percorso di evoluzione che può compiere un’idea, un concetto, dalla forma grezza, appena accennata, fino alla sua rappresentazione più sofisticata e complessa.

Questo è il genere di riflessioni, di spazi da definire, di idee sulle quali ragionare oggi per il futuro, di cui non siamo ancora certi ma intorno al quale possiamo, e dobbiamo, pensare e agire.

Stefano Campus